domenica 22 aprile 2012

Una commedia dentro i fornelli - Ricomincio

Ricomincio:

 un passo e il mondo Dentro mi inonda, Leopold perso nei vapori di pentoloni più alti di lui, l'elettricità dei fiumi di caffè che scorrono ingrigisce la luce intorno, Megera mi taglia con occhi marci, annusando tra le mani il filo del mio lavoro, minimo quasi a nullificarsi in un momento, il mio lavoro semplicemente manoscritto, masso oggi incombente; esamina il supplizio, conta il grado dove vuol che sia messa l'anima "Parti con le patate, presto ci serviranno" sono ancora leggero di incoscienza. L'ultimo caffè non è ancora svanito, Leopold incalza, di una serenità imperturbabile: "Rasieren! Peli! Potresti privartene senza pena" lisciando il filo di un coltello che riflette il biondo dei suoi capelli; dallo stomaco mio: "Pilofobo!", mi saluta con una risata.

 Ormai dentro: Sotterranei in solitudine, ginocchia piegate, devo cercare di dondolarmi su di me, mmmm, riscaldo il ventre con la voce, una cassa di materia non lavorata accanto, collo piegato in avanti, a rischio il coccige, cazzo la caviglia destra dura come marmo, mollala! mollala!, un sorriso guardando il muro di fronte al tavolo di lavoro, accarezzo il tagliere e i miei coltelli, leggo il misero foglio:

 http://www.youtube.com/watch?v=HepixhDs_Yw

mercoledì 18 aprile 2012

Una commedia dentro i fornelli - Prologo -

Prologo

Ho ancora nel naso l'aroma del caffè che cattura il cucinotto, nella testa l'incoscienza che continua nella caverna del metrò, lo scorrere delle fermate a comprimere i reclami della mia stanchezza. Affido a una doccia pochi istanti di espansivo piacere, mi aggrappo alla speranza di una Natura benevola.
Riaffiorare dal pelo folto della farsa metropolitana mi immerge immediatamente in una luce, difratta da vetri rapaci, a cui lascio ogni desiderio di potermi perdere lontano. L'ultimo silenzio prima di varcare la sventurata soglia abbraccia, voltandomi, il cimitero di fronte.

Un'altro caffè: sul terrazzo, a sorridere di quel ci aspetta, nella follia che un piccolo attimo di intimità riscaldi tutta una giornata, chissà che non ci riesca...
Ma un caffè dura poco, e si scende a spogliarsi della divisa borghese, nei sotterranei dove l'unico raggio di luce serve solo ad accompagnare una sigaretta rubata.

http://www.youtube.com/watch?v=jXb0FPcjM9c&feature=related